MasterNewMedia Italia
Scopri i migliori tool per comunicare,
collaborare e fare marketing
   
Curated by: Luigi Canali De Rossi
 


19 giugno 2005

Imprenditoria Indipendente: Nuovi Media E Nuovi Business Online

Siccome l'accesso ai potenti nuovi media a basso costo ed alle tecnologie elettroniche e digitali sta diventando sempre più facile, creare beni e prodotti di valore non è più, ormai, di proprietà esclusiva delle grandi aziende, o di gruppi di investitori. I professionisti dilettanti stanno scoprendo in vari modi che anche loro possono essere creatori di prodotti efficaci e sostenibili senza necessitare di grandi budget, macchinari costosi e professionisti pagati profumatamente.

Robin_Good_are_you_one_350o.jpg
Sei uno di loro?

Grazie a Internet ed alla crescita di movimenti underground come Open Source, Blogging e P2P, molti individui stanno scoprendo che persino creare un proprio quotidiano, una rivista, una radio o una televisione, non è più fuori dalla loro portata.

Ovviamente, questi prodotti possono non avere un'interfaccia accattivante, nè un periodo di rodaggio di nove mesi come può garantire un prodotto Sony, ma il livello di innovazione e la velocità alla quale nuove idee possono essere inserite in questi nuovi prodotti e servizi forniti dagli amatori, possono sorpassare i produttori tradizionali.

Alcuni buoni esempi: il software per la telefonia Skype, Bittorrent, o il più recente Byte Tornado usato nel progetto Cybersky-TV. Tutti questi strumenti permettono la distribuzione di file audio, di programmi musicali o televisivi di qualità, senza l'uso di satelliti, cavi o antenne e stanno facendo tremare i dirigenti dei grandi media.

 

Ma cosa rende questi professionisti dilettanti sempre più potenti ed attenti nello sviluppo di prodotti e servizi pensati per gli utenti?

"Un numero di fattori diversi fanno sì che gli amatori abbiano molto più potere rispetto a prima, sfumando le linee di confine tra il produttore ed il consumatore.

A differenza dei cacciatori di fortuna su Internet della fine degli anni '90, questi professionisti "fai da te" non si illudono con visioni esagerate di quello che possono ottenere.

Al contrario, essi stanno semplicemente cercando un modo per creare prodotti che vogliono consumare, divertendosi e magari facendoci qualche soldo."

Gli amatori appassionati hanno inoltre attirato l'attenzione anche delle grandi aziende che, di recente, hanno cominciato a dedicare un po' di attenzione a questo nuovo e diffuso fenomeno.

Si potrebbero definire "Consumatori Professionisti" o "Professionisti Amatori", in ogni caso sono coloro che stanno gradualmente trasformando molte realtà professionali che fino ad ora abbiamo dato per scontate.

Numerose correnti hanno contribuito a produrre questo tipo di reazione.

I blogger, giornalisti "fai da te", hanno dimostrato che le barriere dei grandi media (per esempio: avere un editore che pubblica) non sono più così importanti. I podcaster hanno creato le loro radio, i loro spettacoli e li hanno messi online.

Idem i produttori musicali amatoriali: usando software un tempo appartenuti esclusivamente alle grandi etichette discografiche, hanno inventato i cosiddetti mash-up: combinare insieme diverse canzoni creandone nuove per poi distribuirle o venderle.

Con l'avvento di servizi come Google AdSense, che permette di inserire pubblicità nei siti, questi pensatori possono - senza addentrarsi nei territori di Bill Gates - almeno andare in pari con i costi.

Ci sono persino siti come Alibaba.com che aiutano questi nuovi imprenditori a trovare fabbriche Cinesi desiderose di fare il loro lavoro, ciò significa che la realtà degli amatori ora ha il suo Match.com.

Microsoft stima che ci siano sei milioni di sviluppatori professionisti e 18 milioni di amatori: hobbisti, pensatori, studenti."

(Fonte: Fortune)

I cambiamenti che porteranno questi professionisti dilettanti saranno ampi come la derisione che vedo nello sguardo dei dirigenti delle aziende di grandi media ai quali ho fatto presente tutto ciò. Loro, non solo non credono che questo accadrà, ma, peggio ancora, lo riducono ad una moda passeggera che non ha nulla a che vedere con le cose "serie" di cui si occupano loro.

A causa di questa ampia miopia aziendale ed ignoranza deliberata, gli interessi commerciali si disperdono nelle vaste opportunità che i professionisti amatori potrebbero creare per le aziende in termini di novità, di sviluppo dei prodotti, di marketing e molto altro.

I soldi non sono l'obiettivo centrale dei professionisti dilettanti. "Prendiamo un fotografo: i suoi guadagni sono minimi", sostiene Greenspun, un imprenditore Statunitense in pensione, che insegna al MIT e va in giro col suo aereo ed il suo cane samoiedo. "Non è solo il valore dei soldi guadagnati. La maggiore soddisfazione che ho è quando altre persone imparano qualcosa da quello che ho fatto." Greenspun aggiunge anche che permette a chiunque di riprodurre il suo lavoro, a patto che lo citino e che mettano un link al suo sito.

(Fonte: Boston Globe)

Prendiamo ad esempio alcuni grandi fotografi che si trovano in quei numerosi siti di immagini.

"Ci saranno sempre più professionisti dilettanti ed avranno una grande influenza sulla società: socialmente, politicamente ed economicamente.

Un amatore professionista porta avanti un'attività da amatore, ma fissa degli standard professionali. Difficilmente guadagneranno grandi somme, ma continueranno a fare il loro lavoro con costanza, impegno e professionalità. Il tempo libero per loro non è consumismo passivo, ma attivo e partecipativo; coinvolge lo spiegamento di conoscenza e capacità pubblicamente riconosciute, spesso costruite con una lunga carriera, fatta anche di sacrifici e frustrazioni."

(Fonte: The Pro-Am Revolution)

Se il ventesimo secolo è stato caratterizzato dall'ascesa di figure professionali "certificate", il ventunesimo secolo sarà segnato dall'ascesa di coloro che non devono presentare un documento ufficiale che ne attesti le loro competenze per soddisfare i loro desideri di creare qualcosa di buono ed utile nella loro vita.

"Assisteremo alla nascita di auto-organizzazioni di professionisti dilettanti dal basso.

Rap, Linux, The Sims, Skype, sono tutti grandi esempi di individui che sono stati in grado di stabilire tendenze culturali, nuovi mercati e grandi numeri di prodotti e servizi senza nemmeno potenziare il tradizionale approccio di business come il business avrebbe fatto.

I professionisti appassionati, grazie alle tecnologie ed ai collegamenti, riformeranno gli affari, la politica, le scienze e la cultura.

Nel mondo in via di sviluppo, i professionisti amatori stanno colmando una storica carenza di risorse professionali. La Banca Grameen, fondata da Muhammad Yunus, un professore di economia Bangladeshe, istruisce banchieri scalzi a concedere mutui a persone che guadagnano meno di un dollaro al giorno. Questa forza lavoro fatta da professionisti dilettanti amministra 2,8 milioni di mutui per un valore complessivo di quattro miliardi di dollari. Se la Banca Grameen si fosse rivolta a professionisti, avrebbe raggiunto solo una minima parte della popolazione.

Gli artisti, i musicisti, i registi e gli scrittori si stanno rendendo conto che non hanno più bisogno di un pubblico di milioni di persone per ricavarne un profitto sostenibile, perchè la rivoluzione che si sta creando nel marketing e nella distribuzione online dà loro migliaia di possibilità per spaccare la produzione precedente e portare i costi quasi a zero.

"Dato che i mercati musicali come Apple iTunes Music Store sono aperti ai produttori individuali di canzoni e podcast e dato che anche il mercato del video si sta evolvendo (vedi Brightcove Networks e Open Media Network), i professionisti dilettanti saranno in grado di raggiungere un vasto pubblico e potenzialmente anche guadagnarci.

(Fonte: Boston Globe)

La conoscenza è sempre più accessibile, grazie ad Internet e se davvero qualcuno è interessato a trovare qualcosa, adesso c'e' abbastanza informazione e volontà di aiutare, dato che cercare l'illuminazione intellettuale e la conoscenza competitiva solo nei sistemi di istruzione tradizionali non è più sufficiente. Tutti i tipi di informazioni sono ampiamente distribuite, accessibili e non più custodite in poche torri d'avorio.

"I clienti si creano ciò che vogliono. Progettano i loro software con i colleghi ed esprimono le loro opinioni nei blog, senza più aspettare che i quotidiani pubblichino le loro lettere."

Il tuo business è pronto per questo?

Stai osservando questo fenomeno dall'esterno o stai cavalcando l'onda di queste nuove opportunità?

Cosa succederebbe alla tua fabbrica se queste tendenze assumessero proporzioni più grandi e i professionisti dilettanti diventassero tuoi concorrenti?

"Si tratta della democratizzazione dell'industria", dice C.K. Prahalad, professore dell'Università del Michigan "Stephen Ross School of Business", co-autore del libro "The Future of Competition: Co-Creating Unique Value with Customers". "Stiamo assistendo all'emersione di un'economia della gente, per la gente e dalla gente."

(Fonte: Businessweek)

E' possibile impedire alla gente di imparare e capire di più in merito a come vengono fatte o create le cose?

E' possibile impedire a persone intelligenti di scoprire come offrire contenuto, intrattenimento e servizi migliori, che prima non erano possibili perchè le grandi aziende detenevano un monopolio sulle comunicazioni?

"Recentemente O'Reilly Media ha lanciato quella che è già considerata la bibbia di questo movimento: una rivista chiamata Make. Si tratta di una raccolta di istruzioni tecniche ma non irraggiungibili; l'ultimo numero verte su come creare un circuito stampato o come costruirsi un teleprompter (anticipando l'inevitabile ascesa del video blogging). Inizialmente, O'Reilly aveva stimato circa diecimila persone tra i loro potenziali abbonati (l'abbonamento costa 35 dollari l'anno, per una pubblicazione trimestrale). Ora, quattro mesi dopo il lancio ed ancora senza pubblicità, conta già 25.000 abbonati."

(Fonte: Fortune)

Dunque, che cosa vogliono veramente i professionisti dilettanti e perchè?

"Molti di loro non creano per fare soldi; i più offrono il loro contenuto gratis.

Quello che vogliono sono gli strumenti, preferibilmente i migliori, che li aiutino a creare ed un posto in cui condividere il loro lavoro.

Ecco le nuove opportunità: non fornire contenuto, ma aiutare i nuovi professionisti dilettanti a crearlo."

(Fonte: Stephen Downes - OLDaily)

Il motivo risiede in una nuova consapevolezza di queste persone creative: per la prima volta nella storia (o almeno per quanto ne sappiamo), ognuno di loro sente che con le loro idee, creazioni, nuovi prodotti e strumenti, possono partecipare in modo tangibile a rimodellare il futuro a cui andiamo incontro.

Sono i Produttori della Realtà.

Per saperne di più:
di Charles Leadbeater, Paul Miller
http://www.demos.co.uk/catalogue/proameconomy/
315 KB - PDF

 
 
 
 
 
Commenti    
blog comments powered by Disqus

 

 

 

 

3508
 




 

I Toolkit di Robin


 









 

 

 

 

  • RSS Feed

          Mail
    Nome:
    Email:
     



     
     

     

    Web Analytics